Il Curriculum Vitae è il primo strumento per presentarti in modo positivo all’azienda per cui vorresti
lavorare.
Si tratta di un breve documento che riassume le competenze professionali e l’esperienza del
candidato, fornendo al selezionatore un’idea il più possibile precisa della sua professionalità.
Non è:
• Un documento amministrativo
• Un diario personale
• Un volantino pubblicitario
La cosa più importante: per essere efficace, il CV deve garantire una comunicazione chiara e
concisa, con un buon equilibrio tra contenuto e forma.
Il CV può essere inviato (spedito o consegnato a mano) in risposta a un annuncio di lavoro o come
candidatura spontanea. In entrambi i casi, deve essere accompagnato da una lettera di
presentazione o di presentazione.
Se rispondi a un annuncio su un giornale o su un sito web, dovresti seguire correttamente le
istruzioni riportate nell’annuncio.
Se invece si invia il CV di propria iniziativa, ad un’azienda di proprio interesse, è opportuno
informarsi in anticipo su chi, all’interno dell’azienda, è responsabile della visione e della selezione
dei CV (Responsabile dell’Ufficio o della Selezione del Personale) e indicare il destinatario
suggerito nella lettera di presentazione.
Prima di inviare il tuo CV, è opportuno verificare che i tuoi requisiti corrispondano a quelli richiesti
e che le condizioni offerte dall’azienda soddisfino le tue aspettative.
Un altro consiglio è quello di rispondere a qualsiasi annuncio il prima possibile; se si nota
tardivamente un annuncio interessante, è meglio contattare telefonicamente l’inserzionista per
verificare la possibilità di partecipare ancora alla selezione.
In base alla struttura del CV, l’azienda si fa un’idea iniziale del candidato. In particolare, si noterà
la conoscenza della lingua italiana, l’ordine, la chiarezza, la capacità di sintesi, l’originalità, ecc.
Il CV ideale è composto da tre fogli, mai di più. Un foglio sarà dedicato alla lettera di presentazione,
un foglio alle informazioni personali e un altro ai dati e alle esperienze professionali.
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Il CV viene inviato prevalentemente in formato elettronico. Ma se si decide di stamparlo, la carta
utilizzata deve essere bianca, non deve avere formati strani o particolari ed è meglio non usare
fogli di quaderno, pergamene, ecc… Vanno bene anche fogli di carta normale (formato A4) per
macchine da scrivere o fotocopiatrici. Anche l’inchiostro deve essere di un colore tradizionale (nero
o blu) e utilizzato in un unico colore per tutto il testo. Non usare fotocopie.
Per quanto riguarda l’invio degli allegati, è sconsigliato sommergere il selezionatore di documenti,
rimandandone la presentazione al momento del colloquio o alla richiesta esplicita dell’azienda.
I contenuti del CV e la loro organizzazione
Il CV è sempre qualcosa di molto personale e in genere non ci sono regole rigide e sempre valide
per la sua stesura. Ognuno lo scriverà con lo stile e il linguaggio più adatti alla propria personalità
e al tipo di lavoro per cui si candida.
Tuttavia, ci sono degli elementi che devono essere indicati e che compongono i diversi paragrafi in
cui è organizzato il CV:
1. dati personali
2. scuola e formazione complementare
3. competenze linguistiche e informatiche
4. esperienze professionali
5. altre informazioni
6. hobby e interessi
7. conclusione
Dati personali
• Dati anagrafici, anteponendo sempre il nome al cognome.
• Luogo e data di nascita. Se hai un’età diversa da quella richiesta, è meglio non mentire, ma
spiegare nella lettera di presentazione perché sei ancora interessato al lavoro.
• L’indirizzo sarà quello in cui preferisci ricevere la posta
comunicazioni.
• Numero di cellulare.
• Lo stato civile (single/celibe – sposato) è facoltativo
• La foto è particolarmente utile solo nei casi in cui l’aspetto riveste un ruolo determinante per la
professione svolta; negli altri casi è una scelta personale; in tutti i casi, se decidi di inserire
la tua foto, devi pagare
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attenzione e cura all’immagine di sé che si intende comunicare.
Scuola e formazione complementare
Descrivere gli insegnamenti regolarmente completati, indicando anche la data del loro
conseguimento, i titoli conseguiti e la votazione ottenuta.
• Corsi di formazione professionale o altri corsi di formazione complementare (tirocini,
apprendistati, affiancamenti, corsi di specializzazione, ecc.), con indicazione dell’ente
gestore, del titolo di studio conseguito, delle ore di formazione svolte.
• Tali informazioni possono essere indicate in ordine cronologico oppure secondo un ordine
“mirato”, funzionale alla posizione per cui ci si candida.
• Per gli studi universitari è necessario indicare il tipo di diploma, l’istituto frequentato, il voto
dell’esame finale, eventuali corsi o sperimentazioni seguite.
• Per gli studi universitari è necessario specificare il corso di laurea o di diploma, la sede del
corso, l’indirizzo prescelto, eventualmente l’argomento della tesi e il voto conseguito.
• Per la formazione complementare è necessario essere precisi – ma non ridondanti o burocratici
– per trasmettere l’idea della professionalità acquisita.
• E se gli studi venissero interrotti, magari dopo aver frequentato per un numero considerevole
di anni? Meglio parlarne comunque, perché sono pur sempre un bagaglio culturale che si
ha; è importante, in questo caso, specificare il tipo di studi o il numero di esami sostenuti.
Esperienze professionali
• Devono essere indicati l’anno, il periodo, l’azienda e il settore/ufficio dell’azienda in cui si è
lavorato, l’effettiva qualifica posseduta (quella indicata sul libretto di lavoro non sempre
rispecchia la realtà) e le mansioni/incarichi svolti.
• Le informazioni su ciascuna esperienza devono essere ampliate o ridotte a seconda della loro
diversa attinenza alla posizione per cui ci si candida.
• È importante valorizzare tutte le esperienze che si fanno – soprattutto se si è molto giovani e
non si ha avuto l’oggettiva possibilità di farne molte -, anche quelle apparentemente meno
significative, perché temporanee o poco qualificanti (volantinaggio, “baby-sitting”, lezioni
private, esperienze stagionali, animazione, aiuto per l’azienda di famiglia, ecc.). Esse
contribuiscono a dare l’impressione di una persona attiva e disponibile; inoltre, l’essere stati
inseriti in qualsiasi contesto lavorativo consente comunque di sviluppare competenze
importanti (autonomia, rispetto dei ruoli, conoscenza delle regole del rapporto di lavoro,
capacità relazionali, ecc.) trasferibili in qualsiasi altra organizzazione.
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Competenze linguistiche e informatiche
• Deve essere indicato il livello di conoscenza delle lingue straniere (scolastico/base,
discreto, buono, ottimo, madrelingua), magari distinguendo tra scritto e parlato e
specificando l’ambito di utilizzo (ad esempio scientifico, business english, ecc.).
Infine, è opportuno segnalare l’eventuale frequenza di corsi di lingua in Italia e
all’estero.
• Il paragrafo relativo alle conoscenze informatiche indica la conoscenza di eventuali
programmi e pacchetti informatici. Va comunque inserito, a meno che non si sappia
usare un PC. La discussione deve ovviamente essere più approfondita se si fa
domanda per un lavoro nel campo dell’informatica. Anche qui è utile segnalare la
frequenza a corsi di informatica.
Ulteriori informazioni
• Contiene la tua disponibilità rispetto a: mobilità, orario di lavoro, inizio
data di svolgimento dei lavori, tipologia dei contratti e corsi di formazione.
• Occorre quindi indicare la data di iscrizione al tirocinio, il tipo di patente di guida e se
si possiede un’autovettura.
• Se l’indicazione dei dati in questo paragrafo dovesse rappresentare un punto
problematico (ad esempio non si possiede la patente o l’auto, oppure si hanno dei
requisiti piuttosto rigidi rispetto al contratto di lavoro), si può rimandare la discussione
alla fase del colloquio.
Hobby e interessi
• Può essere utile (ma non sempre essenziale) menzionare i tuoi hobby e interessi
culturali, poiché contribuiscono a completare il quadro della tua personalità e perché
possono avere una relazione diretta con l’attività che vorresti svolgere.
• La loro indicazione diventa strategica se costituiscono l’unica prova del possesso di
competenze coerenti con la posizione per cui ci si candida.
Conclusione
Non dimenticare di concludere il tuo CV con i seguenti elementi formali:
• la data di redazione del CV
• la formula che autorizza il trattamento dei tuoi dati personali
• la firma che autorizza il trattamentoLa lettera di
accompagnamento al CV
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La lettera di presentazione
La lettera di presentazione precede, in un certo senso, giustifica il CV; essendo il primo foglio
che il selezionatore legge offre la prima immagine del candidato. Essa:
• Costituisce una “guida alla lettura” del CV, presentando in modo sintetico ma efficace le
caratteristiche del candidato che possono essere di maggiore interesse per l’azienda
(e che sono illustrate più dettagliatamente nel CV allegato)
• Chiarisce i motivi del tuo interesse per l’azienda a cui stai scrivendo
A
• L’obiettivo è ottenere un colloquio di lavoro.
La lettera deve inoltre rispondere ad alcuni principi formali che facilitano la comunicazione:
• Deve indicare il destinatario della comunicazione: l’azienda e il suo indirizzo e, se noto,
il nome della persona (o ufficio) responsabile della selezione. Ciò consente alla lettera
di arrivare prima e in modo più sicuro nelle mani di chi è incaricato di esaminarla; allo
stesso tempo trasmette l’immagine del candidato come persona informata e
intraprendente.
persona
• Deve essere graficamente chiara e ordinata, quindi gradevole a prima vista: “parla” già
positivamente di chi l’ha scritta. Pertanto, a meno che l’azienda stessa non richieda
che venga scritta a mano, è preferibile scrivere la lettera al computer o con una
macchina da scrivere.
• Il messaggio contenuto deve essere personalizzato e attinente al
destinatario specifico a cui è indirizzato
• Quindi la lettera non deve essere standard o fotocopiata
• In esso, l’esperienza professionale del candidato deve essere correlata al
azienda.