3.2 Case Study: le emozioni del recruiter

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Contenuto del corso
INTRODUZIONE ALL’ARGOMENTO:“ COMPETENZE OCCUPAZIONALI”
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ISTRUZIONI DI FORMAZIONE PER FORMATORI
5.1 Sfruttamento delle attività pratiche fornite nel modulo dal punto di vista del formatore Sulla base di una metodologia didattica già sperimentata con successo in diversi altri contesti, l'insegnante deve sempre ricordare che il suo ruolo deve essere quello di facilitatore: cioè tutti i corsi devono ridurre al minimo la lezione frontale e contemplare invece una spiccata interattività e la prevalenza di attività pratico-laboratoriali (coinvolgimento, a turno, di tutti gli studenti; domande e richieste di domande continue; dimostrazioni e prove pratiche; esercitazioni; ripetizioni collettive, ecc.). Infatti, attraverso questa tipologia di corsi, gli studenti apprendono gli argomenti in modo semplice. Inoltre, è stato osservato che l'utilità pratica è la ragione essenziale dell'applicazione da parte degli studenti; cioè, gli studenti si pongono sempre e soprattutto la domanda: "A cosa mi serve questo?" e le dimostrazioni pratiche sono le uniche che possono fornire loro risposte soddisfacenti. Da questo punto di vista, la prima lezione riveste un ruolo fondamentale nell'economia del corso, in quanto serve a motivare gli studenti a proseguire con le lezioni. È opportuno che il docente formuli un discorso di benvenuto iniziale per illustrare la struttura e soprattutto le finalità del corso e anche per stimolare impegno, frequenza e puntualità. Nell'ottica della diffusione delle informazioni da parte degli ospiti più esperti, è opportuno chiedere loro anche di spiegare l'importanza e l'utilità del corso ai propri compagni. La prima lezione deve essere utilizzata anche per identificare il livello di ingresso degli studenti (tramite il questionario di ingresso) e il tipo di conoscenze linguistiche in loro possesso. Durante il corso potrebbero essere individuate difficoltà legate a diversi livelli di interesse e motivazione, connesse alla percezione da parte degli studenti dell'importanza di partecipare agli interventi proposti, come strumenti per migliorare le proprie prospettive di vita e di lavoro. È consigliabile lasciare sempre un po' di spazio per domande esterne al programma, che rappresentano anche un utile input per la progettazione didattica. In generale, per 132 ¶ Per incoraggiare gli studenti a partecipare, essere puntuali e seguire attentamente, ecco alcuni consigli da tenere a mente: - Motivare gli studenti all'inizio del corso - Mostrare aspetti concreti (ad esempio, l'interno del PC in particolare attira l'attenzione) - Fare molto esercizio, soprattutto su aspetti legati alla vita quotidiana e lavorativa (ad esempio, trovare gli orari degli autobus) - Spiegare subito a cosa serve uno strumento, per non farlo apparire come un oggetto astratto (ad esempio, dire che con Excel puoi tenere traccia delle ore lavorate in un anno e dei soldi guadagnati) - Dimostrare l'importanza pratica di quanto spiegato (ad esempio, dimostrare che sai scrivere il tuo CV con Word) - Lasciare in sospeso gli argomenti interessanti per riprenderli nella lezione successiva - Anticipare l'argomento della lezione successiva - Utilizzare il videoproiettore per rivolgersi a tutti gli studenti contemporaneamente, evitando che nessuno si distragga. 5.2 Altre attività pratiche 5.2.1 Il problema linguistico Gli studenti migranti non solo parlano lingue madri spesso molto diverse tra loro, ma hanno anche un livello di conoscenza dell'italiano non sempre omogeneo. La conoscenza di più lingue da parte dell'insegnante rappresenta naturalmente un vantaggio in un simile contesto; tuttavia, non è una caratteristica indispensabile. L'aspetto eminentemente pratico e dimostrativo dei corsi dovrebbe, infatti, ridurre le barriere linguistiche. Inoltre, in casi particolari, l'insegnante può avvalersi di un interprete spontaneo. In ogni caso, per ridurre le difficoltà di comprensione linguistica degli studenti, l'insegnante può mettere in atto alcune strategie: - Utilizzare parole semplici (ad esempio, non parlare, ma comunicare) - Parla lentamente - Utilizzare immagini (tramite videoproiettore) per spiegare concetti difficili (ad esempio "Centri per l'impiego) 133 ¶ - Fermatevi spesso e verificate se gli studenti hanno capito (non chiedendo semplicemente "Hai capito?", perché gli studenti spesso rispondono di sì comunque, ma "Vuoi provare a ripeterlo? Puoi mostrarmi come si fa?") - Ripetere più volte un concetto in modo schematico, facendo riferimento ad oggetti o azioni concrete (ad esempio, indicando lo schermo visualizzato sul muro dal proiettore) 5.2.2 Apprendimento collaborativo Gli ospiti di un percorso formativo, specie se migranti, possono presentare diversi livelli di competenza sia in ambito linguistico che nell’uso delle informazioni di base. Il docente deve tenere conto anche del diverso livello di formazione pregressa, che influenza le modalità di candidatura degli studenti; da questo punto di vista, un questionario di ammissione può fornire informazioni importanti. Le situazioni iniziali che si presentano sono quindi estremamente complesse; l’intervento didattico deve quindi considerare una pluralità di fattori di variazione. In media, tutti gli studenti, prima di frequentare questo corso, sanno già usare la chat e Internet a un livello limitato. Alcuni hanno anche una certa familiarità con Word o altri software legati alle loro precedenti attività (ad esempio, Photoshop, per i giornalisti che si occupavano anche di impaginazione); si tratta tuttavia di numeri molto piccoli. Tra l'altro, il livello di ingresso, nonostante le risposte fornite al questionario di ingresso, non è sempre immediatamente chiaro. A volte, infatti, gli ospiti hanno un livello di competenza ragionevole, ma non sono aggiornati: ad esempio, sono in grado di utilizzare Word 2003, ma non sanno come navigare in Word 2007. La non omogeneità del livello di ingresso, se ben sfruttata, può comunque aiutare lo svolgimento della lezione. Gli studenti più pratici, infatti, completano velocemente i compiti di volta in volta richiesti e molto spesso si siedono accanto ai compagni meno esperti, aiutandoli nell'esercizio da svolgere (il che rende più facile sia all'insegnante che agli studenti) e dando vita a un interessante fenomeno di apprendimento collaborativo (social learning). Questa dinamica spontanea può essere rafforzata e indirizzata dalla guida del insegnante. 134 ¶ Infatti, studenti che già conoscono la lingua italiana e/o le basi dell'informatica possono essere proficuamente impiegati formandosi come tutor-facilitatori e facilitando contemporaneamente l'apprendimento di altri studenti meno esperti. RIFERIMENTI – STRUMENTI EURES - Servizi Europei per l'Impiego - Servizi Europei per l'Impiego Rete di cooperazione creata per facilitare la libera circolazione dei lavoratori nei paesi dell'UE, nonché in Svizzera, Islanda, Liechtenstein e Norvegia. Sul sito è possibile consultare un database di offerte di lavoro, aggiornato in tempo reale. È preferibile registrarsi per poter inserire anche il proprio CV e dare quindi la possibilità di consulenza alle aziende estere che cercano personale. Pronti a partire? Guida della Commissione Europea e del servizio Eures con informazioni sul lavoro e sulle candidature nei singoli Paesi Eures – Programma di mobilità mirata Programma di mobilità professionale, rivolto a persone in cerca di lavoro di età pari o superiore a 18 anni. Coloro che intendono trasferirsi in uno dei paesi dell'Unione Europea, in Norvegia o Islanda, può ottenere sostegno finanziario, orientamento, supporto nella selezione, nell'inserimento lavorativo e nel periodo post-assunzione • https://euroguidance.eu/ • Europa diretta La tua Europa - La tua Europa Sezione del sito dell'Unione Europea dedicata alle informazioni pratiche per chi vive in Europa, anche in ambito lavorativo 135 ¶ Eurodesk Portale europeo per i giovani, con una sezione lavoro su tirocini, vacanze-lavoro e lavoro alla pari Carriere UE EPSO European Personnel Selection Office. Informazioni sulle carriere professionali all'interno degli organi istituzionali dell'Unione Europea. Portali informativi Riferimenti utili sul lavoro all'estero in Europa si possono trovare su alcuni portali informativi come: • Eurocultura - Si occupa di mobilità internazionale. • Idealist - Opportunità di mobilità per lavoro in Europa da tutto il mondo. mondo. Motori di ricerca internazionali: • Lavori d'azione • Carriera jet • Andare globale • Cantiere • Lavori in rete • Mostro • Pietra miliare Altri motori di ricerca che utilizzano un dominio diverso per ogni Paese. • Infatti • Jobbydoo che per alcuni Paesi è stato rinominato: o Jobted per l'Austria o Jobted per la Francia o Jobted per la Germania o Jobted per l'Olanda o Jobted per la Polonia o Jobted per il Portogallo 136 ¶ o Lavorato per la Spagna o Lavorato per la Svezia Social network per il lavoro e comunità professionali online. Esistono alcuni social network creati per favorire lo sviluppo di reti professionali, con strumenti pensati per presentarsi e farsi conoscere, interagire con altri utenti e gestire le comunicazioni all'interno della rete. I più noti sono: • Linkedin https://it.linkedin.com/ • Xing https://www.xing.com/it • Lavori su Facebook www.facebook.com
COMPETENZE LAVORATIVE
Informazioni sulla lezione

È opinione diffusa che noi reclutatori agiamo senza provare emozioni.
Seduti sulla nostra panchina, freddi e impassibili.
In realtà, noi Recruiter lavoriamo seduti su un’altalena… di emozioni.

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Il caso è tratto dal web dal blog del Dott. Matteo Scarabello. Lo ringraziamo

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L’etica professionale ci impone di gestire e condurre i processi di selezione con imparzialità
oggettiva. Allo stesso tempo, tuttavia, la nostra natura umana ci fa lavorare mentre proviamo una
vasta gamma di emozioni.
Emozioni che spesso si susseguono e si sovrappongono molto rapidamente, anche nell’arco della
stessa giornata.
Emozioni che, per la maggior parte, sono causate dalle persone con cui entriamo in contatto e con
cui ci relazioniamo. Altre sono innescate dal contesto: quello aziendale/organizzativo e quello
sociale ed economico.
Se guardo alla mia esperienza quasi ventennale, posso dire, con serena consapevolezza, che ieri
come oggi regnano l’Entusiasmo, la Gioia e la Frustrazione.
supremo.
Ancora oggi mi emoziono quando inizio a lavorare a un nuovo progetto di ricerca, soprattutto se è
sfidante, vuoi per la complessità del profilo da ricercare o per la sua rara presenza sul mercato;
vuoi per il cliente che mi affida la ricerca: che si tratti di un cliente nuovo o affezionato ma difficile,
difficile da accontentare; o ancora, di un cliente storico con cui si è instaurato un rapporto di
partnership e complicità.

È emozionante, quindi, quando riesco a catturare l’attenzione di un’azienda che ho inseguito e
corteggiato per tanto tempo. Un Entusiasmo, questo, che si trasforma in Gioia quando l’azienda
stessa mi chiama, inaspettatamente, memore dei miei precedenti corteggiamenti (con telefonate,
email, profili proattivi, inviti a iniziative, conferenze, webinar).

Questi Entusiasmi hanno il merito di spingermi fuori dalla mia zona di comfort, di farmi studiare e
imparare di più, di farmi vedere e seguire percorsi nuovi o alternativi.
La gioia, invece, è legata agli incontri.
Con persone belle, intelligenti, profonde, semplici, appassionate; con persone che lasciano un
segno o una lezione su di te; con persone che ti permettono di entrare in empatia con loro. Che
siano candidati o rappresentanti aziendali.
Ciò che mi dà gioia è soprattutto la passione che anima le persone, indipendentemente dalle
opportunità di business che quella persona potrebbe rappresentare se venisse assunta.
È motivo di gioia anche sentirsi al fianco del cliente, coinvolti a 360° nel processo di selezione: a
partire dal momento della condivisione delle esigenze e della definizione del lavoro.

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descrizione, passando per l’affiancamento nei colloqui di selezione in azienda, fino al momento della
scelta del candidato.
È anche innegabile che sia una gioia portare a termine con successo un progetto e vedere la
soddisfazione dei miei clienti: candidato e azienda.
Mi dà gioia provare gratitudine. Mi dà altrettanta gioia essere grato a coloro che mi hanno dato
un’opportunità.
Rispecchiare la gioia è frustrazione.
Di cercare e non riuscire a trovare (candidati, soprattutto designer).
Di trovare e non riuscire a ottenere feedback (da persone che non rispondono alle richieste di
contatto e ai messaggi di Linkedin).
Per arrivare alla fine di un processo di selezione e gestire la situazione (sempre più frequente) di
candidati che si tirano indietro all’ultimo momento perché accettano l’aiuto economico della propria
azienda.
Di rincorrere e avere difficoltà a rintracciare i contatti aziendali.
Di avere il candidato giusto per una determinata posizione e di non riuscire a convincere l’azienda.

E viceversa, rendersi conto di avere l’opportunità giusta per una persona e ricevere un rifiuto.

La frustrazione diventa dispiacere quando un’aspettativa viene delusa: di un candidato motivato che
non viene scelto; del candidato e dell’azienda quando non si supera il periodo di prova; di un’azienda
quando non riesco a soddisfare pienamente le sue esigenze.

Credo che l’alternanza spesso improvvisa di Gioia e Frustrazione contribuisca a rafforzare la
Resilienza, la capacità di resistere, di piegarsi senza rompersi, di trovare nuova linfa vitale per la
motivazione.
Nel corso degli anni, nel mio percorso professionale si sono affacciate anche altre emozioni: la
Rabbia per un cambiamento non condiviso o per un torto subito; la Tristezza, ad esempio alla fine
di un’esperienza lavorativa importante e significativa; la Paura, nell’affrontare un cambiamento,
anche se desiderato, anche se necessario.
E in questo periodo di Covid-19, quali sono le emozioni dominanti?

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Certamente Preoccupazione e Perdita: emozioni già provate in altri momenti di crisi socio-
economica degli ultimi anni.

Ma anche e soprattutto Stupore e Soddisfazione: per aver saputo adattarsi a un nuovo modo di
lavorare e di intrattenere e di consolidare le relazioni professionali, grazie alla tecnologia.

Anche la noia occupa un po’ di spazio, perché i ritmi sono più lenti, i tempi più dilatati. Annoiandomi,
però, ho delle intuizioni, vedo le cose da un punto di vista nuovo, mi vengono delle idee.

Non ho paura, perché tendo ad essere ottimista.
Insomma, mentre lavoro provo emozioni diverse: costruttive, raramente fini a se stesse.

Emozioni che sono la leva motivazionale per il mio arricchimento personale e professionale.

Emozioni che rendono il mio lavoro di Recruiter sempre interessante e in continua evoluzione.

Emozioni che, come un termometro, mi confermano che il rapporto con il mio lavoro è vivo e sano.

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